Resto al Sud: contributo a fondo perduto e tasso agevolato per la costituzione di nuove imprese da parte dei giovani
Lo scorso 5 dicembre 2017 è stato pubblicato in G.U. il decreto n. 174-2017, contenente il regolamento attuativo della misura Resto al Sud per incoraggiare la costituzione di nuove imprese nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) da parte di giovani imprenditori.
Sono beneficiari del contributo i giovani di età compresa tra i 18 e 35 anni:
- residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda. È possibile trasferire la residenza entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria;
- che non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
- che non siano già titolari di altra attività di impresa attiva;
- che non risultino già beneficiari di altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio.
Con questi requisiti possono presentare la domanda di finanziamento: le società, anche cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017, o i team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dopo l’esito positivo dell’istruttoria.
Le società possono essere costituite anche da soci persone fisiche che non abbiano i requisiti anagrafici richiesti dal regolamento, a condizione che la presenza di tali soggetti nella compagine societaria non sia superiore ad un terzo, e che gli stessi non abbiano rapporti di parentela fino al quarto grado con alcuno degli altri soggetti richiedenti. Tali soci non possono accedere alle agevolazioni di cui al regolamento.
In base al regolamento attuativo, sono ammissibili alle agevolazioni le spese necessarie alle finalità del programma di spesa, sostenute dal soggetto beneficiario e relative all’acquisto di beni e servizi rientranti nelle seguenti categorie:
- Interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
- macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
- programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione (TIC);
- altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) fino ad un massimo del 20% del programma di spesa.
Non sono ammissibili le spese di progettazione, le consulenze e quelle relative al costo del personale dipendente.
Le attività imprenditoriali finanziabili si riferiscono ad iniziative per:
- la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- la fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- il turismo.
Sono escluse dal finanziamento le attività libero professionali e il commercio.
I finanziamenti sono concessi fino ad un massimo di 50mila euro, o di 50mila euro per ciascun socio nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200mila euro.
Per le attività imprenditoriali nel settore della pesca e dell’acquacoltura l’importo complessivo degli aiuti de minimis non può superare, per ciascuna impresa beneficiaria delle agevolazioni, 30.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari, ai sensi del regolamento UE n. 717/2014.
Il finanziamento, a copertura del cento per cento delle spese ammissibili, è così articolato:
- 35% come contributo a fondo perduto erogato dal Soggetto gestore;
- 65% sotto forma di finanziamento bancario, assistito da un contributo in conto interessi erogato dal Soggetto gestore e dalla garanzia prestata dal Fondo di Garanzia per le PMI.
Il finanziamento bancario deve essere rimborsato entro otto anni dall’erogazione del finanziamento, di cui i primi due anni di pre-ammortamento.
La garanzia prestata dal Fondo di Garanzia per le PMI è rilasciata nella misura dell’80 per cento dell’importo del finanziamento bancario.
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